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rose michelle taverniti, founder • fondatrice

Concadenza

(Per leggere in italiano, scorrete giù)

Recently I had the privilege of an artist residency in my ancestral village of Monasterace, Calabria, in far southern Italy. For me it was the chance to absorb sensations from a place that I grew up thinking was only a dream—not unlike the way an orphan might think of her birth mother after a lifetime of fragmented, deeply-held and formative impressions.

The work I set out to do: make life-size drawings derived from the sensory and emotional energy in this 11th century hill town environment. In order to be as present as possible, I needed to attune myself to the place, while keeping ego and habit from creeping into the work. My solution was to begin each drawing by doing a frottage (rubbing) of a selected site of interest to me, then return to the studio with my collected data, applying my craft to bring each piece to maximum clarity and impact.

The results are ten large, grommeted-together drawings in graphite on drafting film. The works, which feel like artifacts themselves, allow a degree of intimacy with the place while at the same time hold a magnifying glass to some of the emotional content I found. It’s my hope that you will perceive this content which goes beyond the representational aspects.

The idea of “concadence”—or the coming together of cadences—(Concadenza) was a guiding principle in my existence in Calabria as well as my means of creating art. After dreaming this word, I imagined the energy trails of people, both past and present, overlapping and creating a new harmonic integration. My motivation for concadence is to address the need for healing a hundred years of dislocation within the family—on both sides of the ocean. Our country is largely made up of immigrants and descendants who are often unconsciously affected by severed families. Concadence is a way of managing our energy to make repairs today, letting us follow our own paths and also be admitted into our ancient families.

rose michelle taverniti: “Porta del castello con graffito ‘andiamo'”. (Door of castle with graffito ‘let’s go’.) Monasterace, Italia, 2008-9; graphite and color pencil on drafting film; 108 x 45 inches. (Grafite e matita colorata su pellicola di supporto e lagati insieme da occhielli. 274 x 14 cm.”)

rose michelle taverniti: "Troppito". [Place for squeezing olives.] Rubbing and drawing in graphite on drafting film, in actual size onsite in Monasterace, Italy, 2009; 96 x 111 inches.

rose michelle taverniti: “Troppito”. [Place for squeezing olives.] Rubbing and drawing in graphite on drafting film, in actual size onsite in Monasterace, Italy, 2009; 96 x 111 inches.

taverniti: Ciavoli sono ritornati dopo cinquant’ anni. (Ciavoli birds have returned after 50 years.) Monasterace, Italy, 2008; graphite on drafting film, 66 x 36 inches. (grafite su pellicola di supporto e lagati insieme da occhielli. 168 x 89 cm)

rose michelle taverniti: “Allargarsi il cuore.” [For one’s heart to lighten.] Monasterace, 2008; rubbing and drawing in graphite on drafting film; 73 x 74.5 inches

taverniti: Ancora il tradimento? (yet the betrayal?) Monasterace, Italy, 2008; graphite on drafting film; 73 x 73 inches. (grafite su pellicola di supporto e lagati insieme da occhielli. 185 x 185 cm)

taverniti: Villa. Monasterace, Italy, 2008-9; graphite on drafting film; 86 x 59 inches.(grafite su pellicola di supporto e lagati insieme da occhielli. 218 x 150 cm)

Concadenza

Ricentamente ho avuto il privilegio di risiedere per un esperienza artistica nel paese di Monasterace, il villaggio dei miei antenati in Calabria. Ho potuto così impregnarmi delle sensazioni di quel luogo che, durante la mia infanzia ital-americana, avevo pensato fosse soltanto un sogno—non diversamente da ciò che un orfano può pensare della madre che l’ha partorito, dopo tutta una vita fatta di impressioni affondate nel proprio sé, frammentarie, ma formative.

Il lavoro che intendevo di fare era quello di creare dei disegni a grandezza naturale, derivati dal’ energia sensoriale ed emotive presente nell’ ambiente di questo paese collinare di origini greche. Per poter essere più presente possibile, dovevo pormi in sintonia con il luogo, allo stesso tempo, trattenere il mio ego e il mio abito mentale dell’insinuarsi nel lavoro. La soluzione che ho trovato è stata di iniziare ogni disegno procedendo ad un frottage a uno strofinare la superficie che mi interessava per poi ritornare all’atelier con i dati raccolti, e applicare la mia arte in maniera da portare ogni esecuzione al massimo di chiarezza e di effetto.

Ne ho ricavato dieci grandi disegni in grafite riportati su una pellicola di supporto e legati insieme da occhielli. Questi lavori, che di per sé fanno pensare a delle reliquie, ci permettono una certa misura di intimità con il luogo, ed espandono, come sotto una lente di ingrandimento, contenuti emozionale che ho trovato. Spero che chi guarda percepisca anche grazie al’aiuto della sotto-titolazione, tale contenuto, che va oltre gli aspetti rappresentati.

La nozione di Concadenza—o il convergere di cadenze—ha costituito il principio guida sia del mio vissuto in Calabria sia dei mezzi della mia creazione artistica. Dopo aver sognato questa parola, ho immaginato che i percorsi energetici di persone, appartenenti sia al passato che al presente, si sovrapponessero e creassero tra loro una nuova armoniosa integrazione. La motivazione che mi ha portato a concadenza è di trovare una strada per l’esigenza, di sanare una ferita durata cento anni: la separazione tra i membri di una famiglia a causa dell’emigrazione dall’altra parte dell’oceano di alcuni di loro.Vengo di un paese che è largamente composto da immigrati e dai loro discendenti che soffrono spesso inconsciamente a causa di legami famigliari spezzati. Concadence è una possibilità di usare la nostra energia per porre riparo, oggi, a tutto questo: ci permette di seguire il nostro percorso e contemporaneamente di essere accolti nelle nostre antiche famiglie.

2 Comments leave one →
  1. Art Segal permalink
    September 27, 2010 7:18 pm

    Rose,

    I attended Festa Italiana yesterday at Seattle Center. Your work is fascinating. I like the moods and shades.

  2. September 4, 2010 4:01 pm

    Amazing pieces! Descriptive and mysterious at the same time. They inhabit both the present and the past, both reality and dream. It would be great to see the actual pieces–the drafting film must be a beautiful, translucent surface.

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